La tradizione degli alberi di Natale risale almeno alla metà dell'Ottocento in Germania. Lì, a quel tempo, accadeva infatti che gli alberi venissero decorati con frutta secca, candele e biscotti.
Poi, negli anni, la tradizione è cambiata e sui nostri alberi, da allestire a dicembre e più precisamente a partire dal giorno dell’Immacolata, sono arrivate anche palline colorate, luci, ghirlande e altro ancora.
Quella dell’albero di Natale è una tradizione molto suggestiva.
Bisogna, però, considerare anche l'altro lato della medaglia. Molti studi, infatti, confermano che a Natale avvengono i maggiori sprechi: di cibo, di regali, di energia elettrica a causa delle luci natalizie, e spesso proprio di alberi di Natale. È necessario, quindi, fare molta attenzione.
Da sempre esiste un dibattito tra chi è pro albero di Natale naturale e chi, invece, è pro albero di Natale sintetico. Quali sono le principali differenze? E soprattutto, qual è la scelta più sostenibile?
Gli alberi artificiali posso avere una impronta di carbonio molto elevata, arrivando a essere fino a 10 volte in più di quella di un albero naturale.
Come mai? Questo accade per due motivi sostanziali: prima di tutto è il materiale con cui un albero finto è realizzato, ovvero quasi interamente plastica – con inserti in ferro o alluminio. Questo è molto difficile da riciclare al termine dell’utilizzo e, quindi, ha un grande impatto sull’ambiente.
Inoltre, molti degli alberi in plastica sono provenienti da paesi come Cina o India e per arrivare in Europa percorrono moltissimi chilometri, altra cosa che incide in maniera decisiva sull’ambiente.
D’altra parte, però, un albero naturale viene sradicato dal suo contesto, per finire nelle nostre case e al termine del Natale spesso o buttato via o usato come legna del camino. Anche questo, ha un impatto.
Durante il periodo natalizio il desiderio di avere una casa arredata a festa, può portare a tagli indiscriminati di alberi che durano il tempo di un paio di settimane.
Infatti, chi acquista alberi di Natale veri, molte volte, al termine delle feste si vede costretto a buttarli via, o nell’immondizia o abbandonandoli in discarica.
Una bruttissima pratica, perché gli alberi meritano ben altro trattamento. Proprio per questo, esistono molti vivai o associazioni che, se gli alberi hanno le radici, si occupano di ripiantarli e prendersene cura fino al Natale successivo.
Per quanto riguarda il legno, invece, ci si deve ricordare che è un rifiuto e come tale va trattato sia dai privati che dalle aziende: i rifiuti della lavorazione del legno prodotti sia dalle attività artigiane che dalle industrie, in base alla loro tipologia, possono essere o smaltiti o recuperati.
Quando si impiega il legno per la produzione massiva di un determinato prodotto, al termine della lavorazione restano rifiuti come trucioli, segatura, residui di taglio e scarti di corteccia.
Eurocorporation si occupa del prelievo e trasporto di questi rifiuti seguendo la normativa, proponendo le migliori soluzioni di recupero e smaltimento in base ad ogni esigenza.
Per concludere, il periodo di Natale può portare a enormi sprechi di denaro, risorse, energia e un aumento esponenziale dei rifiuti.
Il suggerimento è quindi quello di non perdere lo spirito natalizio ma ripensare le tradizioni cercando di vivere e interpretare questa festa in modo più sostenibile, evitando gli sprechi e concentrandoci sull’unica cosa realmente importante: trascorrere il tempo con i nostri cari e aiutare chi ha bisogno.