Olio esausto, smaltirlo non è un gesto banale

Olio esausto, smaltirlo non è un gesto banale

Cosa fare dell’olio esausto?

Cosa fare dell’olio esausto? Smaltire l’olio è una pratica molto importante e bisogna farlo nel modo giusto per evitare di danneggiare l’ambiente.

Quali sono le categorie degli oli esausti?

In linea generale e per una comprensione più chiara della tematica, segnaliamo che gli oli esausti appartengono a due categorie, da cui poi dipendono le attività di raccolta e il recupero finale: olio vegetale e olio minerale.

Cosa intendiamo per olio esausto vegetale?

Per olio vegetale intendiamo il cosiddetto “olio da frittura”, di origine quasi sempre domestica che, una volta usato, deve essere eliminato. Si tratta di un olio che ha subito variazioni della struttura a contatto con alimenti, ed è pericoloso se smaltito nell’ambiente.

Cosa intendiamo per olio esausto minerale?

L’olio minerale ha invece origine diversa, e la sua base strutturale è appunto minerale o sintetica: ad esempio, l’olio per il motore a combustione degli autoveicoli oppure l’olio minerale per i macchinari industriali.

Anche l’olio minerale, una volta esaurito, deve per forza essere smaltito correttamente, perché anch’esso è pericoloso per uomo e ambiente.

La gestione degli oli esausti per i privati cittadini e per le aziende

Poi è necessaria una distinzione tra privato cittadino e azienda. Ai privati si consiglia di andare presso le isole ecologiche e conferirlo lì. Il consiglio che diamo è di raccoglierne un bel po’, anche un litro o più, in una bottiglia di vetro dal collo largo (tipo quella delle passate di pomodori) o in una tanica di plastica, per poi smaltirlo una volta riempito il contenitore, attraverso i vari servizi offerti dal comune al privato cittadino.

 

Per le aziende, invece, come sempre il discorso è diverso. Rientrano nella categoria degli oli esausti delle aziende rifiuti quali gli scarti di oli per circuiti idraulici, oppure gli scarti di olio motore, prodotti di separazione olio/acqua, o ancora carburante diesel e oli isolanti.

 

Sul sito di Eurocorporation è possibile trovare la soluzione migliore per poter smaltire l’olio esausto nel modo più corretto, affidando la gestione di questi rifiuti a un team di professionisti con grande esperienza nel settore.

 

I danni dell’olio smaltito nell’ambiente

L’olio, smaltito nell’ambiente, è un temibile inquinante. Ha un grande impatto sulla natura in generale. Gettato in acqua, infatti, fa danni incredibili: non essendo biodegradabile infatti, crea una sorta di patina sulle acque che, essendo spessa anche fino ai cinque centimetri, impedisce ai raggi solari di penetrare, causando quindi danni alla fauna e alla flora marina.

Ovviamente poi, l’olio esaurito inquina anche le falde acquifere e le fa diventare non potabili. Anche in questo caso, l’olio smaltito non correttamente forma una pellicola impermeabile che impedisce l’ossigenazione, compromettendo le falde acquifere. Si stima che basti un solo litro di olio esaurito per inquinare una superficie di circa 1000 metri quadrati.

 

Perché bisogna smaltire correttamente l’olio esausto

Bisogna smaltire quindi correttamente l’olio esausto. Come tanti materiali che per fretta o incuria vengono conferiti nel mondo non corretto, può anche questo essere destinato a nuova vita. L’olio esausto può infatti essere recuperato in svariati modi, e dopo aver subito processi di trattamento e riciclo diventa qualcosa di diverso: dagli olii esausti si ricavano biodiesel, lubrificanti, saponi e altro ancora.

Questo è quindi solo un motivo in più per riciclare con attenzione. In Italia sono ogni anno circa 200.000 le tonnellate di olio esausto che finiscono nell’ambiente. Smaltirlo quindi correttamente può salvare l’ambiente, i mari, gli animali e avere un effetto positivo su tutti noi.

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