L’importanza della DUE DILIGENCE ambientale nella successione ereditaria.

L’importanza della DUE DILIGENCE ambientale nella successione ereditaria.

Durante il trasferimento del patrimonio ereditario, risulta fondamentale provvedere ad una corretta analisi di eventuali criticità ambientali nei beni oggetto di eredità; la trasmissione dei diritti patrimoniali, che non si estinguono con la morte del titolare originario, possono comportare la trasmissione contestuale anche di obblighi.

Immobili e terreni, infatti, possono essere interessati da fenomeni di non conformità, tra cui inquinamento delle matrici ambientali, discariche abusive ed illeciti amministrativi relativi al diritto dell’ambiente.

Come stabilito dalla Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, Sent. n° 765 del 25/02/2016,” sarebbe erronea l’affermazione contenuta nella sentenza secondo la quale l’obbligo di bonifica non sarebbe trasmissibile agli eredi”; inoltre, lo stesso Consiglio di Stato ha stabilito che l’obbligo ripristinatorio è trasmissibile agli eredi, trattandosi di obblighi di natura patrimoniale (Cons. St., Sez. II, 6 marzo 2013, n. 2417).

In aggiunta, è responsabile, sotto un profilo di colpa, anche il proprietario dell’area che non provvede alla corretta notifica della contaminazione delle matrici ambientali, come dalla recente Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. IV, Sent. n°4923 del 16 giugno 2022, dopo esserne venuto a conoscenza.

Alla luce di quanto sopra, è sempre indispensabile ricevere una corretta analisi dello stato degli immobili e dei terreni oggetto di successione in fase di accettazione con beneficio di inventario ex Art. 490 c.c.; funzionali saranno, quindi, competenze trasversali, di natura tecnica e di natura giuridica.

Nello svolgimento della Due Diligence, le principali fasi saranno composte da:
-    Attività ispettiva sul posto;
-    analisi dei documenti connessi ai beni.

Oltre alla valutazione dello storico, sarà funzionale alla protezione del bene anche una valutazione dei rischi ambientali, sotto un’ottica di prevenzione di ulteriori fattispecie colpose che potrebbero sfociare in obblighi di bonifica a carico del futuro proprietario dell’area interessata dalla successione; il già menzionato Art. 490 c.c. , infatti, prevede al comma 2 che “l’erede non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari e dei legati oltre il valore dei beni a lui pervenuti” , tuttavia, questo non si applica automaticamente anche ad una fattispecie colposa postuma alla successione e dovuta ad un evento accidentale.

A quanto sopra, si dovrà sommare la valutazione in merito alle spese necessarie per la protezione della proprietà volte ad impedire l’abbandono di rifiuti da parte di terzi introdottosi abusivamente nell’area; anche in questo caso, sarà necessario prevenire il deposito abusivo per scongiurare l’ipotesi di ritrovarsi, per colpa, a dover rispondere solidamente della bonifica necessaria.

Il calcolo di eventi critici incerti e di costi necessari certi, nella valutazione di un bene, consentirà di ottenere tutte le informazioni necessarie al fine di accettare o meno la trasmissione della proprietà, consentendo anche di prepararsi in anticipo su eventuali costi futuri necessari al fine di impedire il verificarsi di un danno ambientale, mitigando o annullando tutti i fattori di rischio; in casi particolari, i costi necessari in futuro potrebbero essere maggiori rispetto al valore della proprietà acquisita, motivo per il quale potrebbe essere necessaria la rinuncia al proprio diritto.

Esaminato quanto sopra, si raccomanda sempre l’uso di professionisti in caso di successioni di beni immobili e si esorta al notificare sempre quanto previsto dal combinato disposto degli Artt. 242 e 245 del D.Lgs. 152/2006, al fine di escludere una responsabilità, per colpa, nel caso in cui si venga a conoscenza di una contaminazione delle matrici ambientali nelle aree di proprietà.

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