Andiamo con ordine: ADR sta per “Accord Dangereuses Route” ed è quindi l’acronimo di questo concetto, sancito da un accordo internazionale tra i paesi dell’ONU, finalizzato al rendere univoche e armoniche le norme di sicurezza sul trasporto di merci pericolose sulle strade.
Il tema è diventato di recente di nuovo al centro dei riflettori, soprattutto per chi si occupa di rifiuti, in quando dal primo gennaio è scattato l’obbligo, per qualsiasi azienda che faccia spedizioni di merci pericolose, di avere nominato un consulente ADR aziendale.
Un obbligo, quindi, che riguarda moltissime aziende in Italia.
Per queste imprese è necessario stare al passo e conoscere le varie normative e disposizioni su materiali pericolosi, rifiuti, i documenti da compilare e quant’altro.
Tutto questo, inutile ricordarlo, comporta inoltre multe in caso di violazioni e mancanze.
L’applicazione della Direttiva UE 2020/1983 che dispone l’individuazione del consulente ADR ha creato alcuni dubbi interpretativi, ma infine il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti si è espresso pubblicando una nota esplicativa nella quale si precisa, in poche parole, che la direttiva e quindi la nomina del consulente ADR si riferisca soltanto alle aziende che si occupano della spedizione e del trasporto delle merci pericolose su strada, e non quindi al semplice produttore del rifiuto pericoloso.
In ogni caso saranno molteplici le aziende coinvolte in questa nomina obbligatoria del Consulente ADR. Una figura che ha la necessità di essere formata e di conoscere bene i temi della spedizione, carico, trasporto, scarico o ricezione di rifiuti classificati come pericolosi per il trasporto.
Per questo motivo, data la complessità del tema e la poca chiarezza degli ultimi mesi, è sempre preferibile affidarsi a professionisti del settore, come Eurocorporation, leader nei servizi di consulenza a 360 gradi nel settore dei rifiuti.