Con il termine amianto (o Asbesto) si indicano sei diversi minerali appartenenti alla classe dei silicati. La caratteristica fondamentale dell'amianto è di essere costituito da fibre molto sottili, flessibili e resistenti. La pericolosità di questo materiale è legata alla liberazione nell'aria delle fibre che, se inalate, possono essere causa di tumori del polmone e mesotelioma. Da sottolineare che possono trascorrere molti anni dall’esposizione all’amianto alla manifestazione del cancro. Queste eventualità aumentano se il manufatto contenente amianto è danneggiato o non è in buono stato. In alcuni casi, infatti, il minerale è talmente friabile da poter essere sbriciolato e ridotto in polvere con la semplice pressione delle dita: ecco perché è importante controllare periodicamente questo materiale. L'amianto è molto diffuso in natura ed estremamente versatile, per questo è stato utilizzato a lungo e massicciamente.
Ad oggi sono note più di 3000 applicazioni ma l'utilizzo maggiore è avvenuto senza dubbio nel contesto edilizio. Il suo successo è stato dettato, in particolare:
• dalla facilità con la quale si può legare l'amianto ad altri materiali da costruzione come la calce, il gesso e il cemento;
• dalle sue caratteristiche: resistente, ignifugo, flessibile, termo e fono isolante, può anche essere sottoposto ad un processo di tessitura.
• dal basso costo rispetto ad altri materiali
Il picco a livello mondiale, nel suo utilizzo è stato raggiunto negli anni '70 del secolo scorso, con più di 5 milioni di tonnellate estratte in 25 paesi. Nelle nostre memorie, l'amianto è indissolubilmente legato alla ditta Eternit che commerciava un cemento mescolato a fibre di amianto, largamente utilizzato per coperture di edifici e capannoni ma anche per la produzione di tubature e oggetti di uso quotidiano. Nonostante fin dagli anni '60 del 900 fosse nota la dannosità della polvere di amianto, in Italia la produzione e la vendita di questo materiale furono vietate per legge, rispettivamente, solo nel 1992 e 1994. Per questa ragione, ancora oggi moltissimi edifici contengono amianto: questi dovranno essere oggetto di bonifica (secondo quanto previsto dalle risoluzioni dell'Unione Europea) entro il 2028.
La normativa attuale in materia di smaltimento dell'amianto, è contenuta nel Piano Nazionale Amianto promulgato dal Ministero della Salute nel 2013 e nella legge 257 del 27 marzo 1992, con le successive integrazioni e modifiche. Non esiste un obbligo di rimozione dell'amianto dagli immobili ove questo sia presente, se si presenta in buono stato e compatto, ma la presenza di amianto va comunque segnalata agli occupanti dell’immobile, come disposto dal decreto ministeriale 6 settembre 1994. I proprietari degli immobili sono inoltre tenuti ad occuparsi della sua manutenzione e a programmare saltuarie ispezioni e valutazioni dei rischi, comunicando all'ASL competente per territorio, la presenza di materiale friabile (es. fibrocemento), la quale a sua volta, annoterà in un registro la presenza di amianto friabile, che andrà immediatamente smaltito.
È bene ricordare che si tratta di un materiale altamente dannoso, che può causare un rischio per la propria salute e quella altrui: è quindi sempre consigliato rivolgersi a specialisti del settore per richiedere il suo smaltimento.
Ma chi può occuparsi della presenza di amianto?
La procedura di rimozione e smaltimento deve essere effettuata solamente da ditte specializzate iscritte alla relativa categoria nell’albo Gestori Ambientali.
Grazie a partner certificati, Eurocorporation offre questo servizio e garantisce, attraverso di loro, la compilazione di tutti i documenti necessari e la corretta gestione dell'intero ciclo del rifiuto.
Dopo aver effettuato un sopralluogo preliminare, i nostri partner prepareranno e invieranno la documentazione per ottenere le autorizzazioni necessarie dall'ASL, almeno un mese prima dell'inizio dei lavori di smantellamento, che comprendono:
• incapsulamento del materiale che viene coperto ed avvolto con prodotti penetranti o ricoprenti (come vernici apposite);
• bonifica delle superfici circostanti che possono essere entrate in contatto con l'amianto;
• rimozione e nello smaltimento definitivo del prodotto in discariche autorizzate.
I costi dipendono da molti fattori: dal tipo di intervento, e dalla tipologia dei manufatti (friabili o compatti), ma anche se l’intervento è svolto all’aperto o al chiuso.
Nel caso di materiale friabile occorre anche creare un confinamento, statico e dinamico, che presuppone costi fissi (a prescindere dall’estensione) e variabili (in funzione dell’estensione). Anche per la bonifica di una copertura i costi sono differenti, a seconda che si tratti di una superficie estesa o contenuta.
Sicuramente, una buona notizia è che vi sono misure incentivanti: la legge di bilancio del 2020, infatti, ha prorogato la possibilità per quanti ne fanno richiesta di ottenere detrazioni fiscali fino al 50% per gli interventi di rimozione e smaltimento.