Decreto-Legge 116/2025: Un passo deciso nella tutela ambientale

Origini, finalità e campo di applicazione Il Decreto-Legge 116/2025, pubblicato il 9 agosto 2025, introduce disposizioni urgenti per contrastare le attività illecite legate ai rifiuti, favorire la bonifica della cosiddetta Terra dei Fuochi e garantire assistenza alle popolazioni colpite da eventi calamitosi.Trattandosi di un provvedimento con efficacia immediata, dovrà essere convertito in legge dal Parlamento […]

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Decreto-Legge 116/2025: Un passo deciso nella tutela ambientale

Origini, finalità e campo di applicazione

Il Decreto-Legge 116/2025, pubblicato il 9 agosto 2025, introduce disposizioni urgenti per contrastare le attività illecite legate ai rifiuti, favorire la bonifica della cosiddetta Terra dei Fuochi e garantire assistenza alle popolazioni colpite da eventi calamitosi.
Trattandosi di un provvedimento con efficacia immediata, dovrà essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni, quindi entro il 7 ottobre 2025.

La sua emanazione nasce dall’urgenza di dare attuazione a una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che aveva condannato l’Italia per non aver adeguatamente tutelato i cittadini della Terra dei Fuochi, esposti per anni a roghi tossici e smaltimenti illegali.

Gli obiettivi principali del decreto sono tre:

Le principali novità introdotte

Il DL 116/2025 apporta modifiche sostanziali a diversi ambiti normativi. Ecco le più rilevanti:

AmbitoCosa cambia
Testo Unico Ambientale (D.lgs. 152/2006)Aggiornamento delle fattispecie di reato con riferimento a gestione abusiva, abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, discariche abusive e combustione illecita.
Nuovi reati e aggravantiIntroduzione dell’articolo 255-bis, che punisce l’abbandono di rifiuti non pericolosi “in casi particolari”, con pene detentive se sussiste rischio per vita, ambiente o ecosistemi.
Combustione illecita (art. 256-bis)Alcune condotte diventano più facilmente perseguibili come reato.
Sanzioni più severePreviste pene detentive fino a 5 anni e sanzioni pecuniarie elevate, con aggravanti specifiche per reati commessi in ambito aziendale.
Sanzioni accessoriePossibili sospensioni della patente, sequestro o confisca dei mezzi, interdizione dall’Albo dei gestori.
Responsabilità amministrativa (D.Lgs. 231/2001)Ampliato l’elenco dei reati presupposto: le imprese rispondono anche in sede amministrativa.
Terra dei FuochiStanziati 15 milioni di euro per il 2025 destinati alla rimozione e smaltimento dei rifiuti e al ripristino ambientale.
Assistenza alle popolazioniProroga dello stato di emergenza in alcune aree colpite da calamità e misure per l’autonoma sistemazione delle famiglie sfollate.

Impatti pratici del decreto

Le conseguenze del DL 116/2025 sono rilevanti per diversi soggetti:

Criticità e sfide applicative

Nonostante gli obiettivi ambiziosi, l’applicazione del decreto presenta alcune difficoltà:

Prospettive future

Il DL 116/2025 potrebbe rappresentare una vera svolta nella lotta alle ecomafie, grazie a pene più severe e nuovi strumenti investigativi.
Inoltre, promuove una cultura della vigilanza ambientale come parte integrante della gestione aziendale.

Se ben applicato, porterà a:

Conclusione

Il Decreto-Legge 116/2025 si presenta come un provvedimento forte e simbolico: lo Stato intende mostrare tolleranza zero verso smaltimenti illeciti, roghi tossici e mancanza di tutela per i cittadini esposti a danni ambientali.Tuttavia, la vera efficacia del decreto dipenderà dalla sua attuazione concreta, dalla chiarezza normativa e dalla disponibilità di risorse per supportare le autorità e i territori. Solo così potrà trasformarsi da “segnale politico” a strumento reale di tutela ambientale e sociale.

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