I rifiuti di officine: pneumatici, carrozzerie e non solo

I rifiuti di officine: pneumatici, carrozzerie e non solo

Sebbene da decenni tutto il mondo stia provando ad andare in una direzione di mobilità sempre più sostenibile, il mercato delle automobili è in costante aumento, aiutato anche dalla progressiva conversione all’elettrico o all’ibrido di moltissime delle principali case automobilistiche mondiali.

Attualmente non sappiamo ancora quale sarà il trend del prossimo futuro, ma le automobili nelle grandi città sono sempre tantissime e il relativo traffico congestionato, i guidatori e i pendolari lo sanno bene.

E bisogna sottolineare inoltre come aumenti anche la necessità di manutenzione e di messa a punto delle automobili, con conseguente necessità di smaltimento di rifiuti prodotti dalle autofficine, carrozzerie e gommisti in tutta Italia.

Inoltre, in Italia, la politica di incentivi statali per le nuove auto e l'acquisto di usate sicuramente impatterà sulla quantità di rifiuto da officina da smaltire.

Le tipologie di rifiuti di officine

In cosa consistono i rifiuti di officine?

Sono numerosi e, soprattutto, sono rifiuti speciali a tutti gli effetti. Alcuni di questi sono rifiuti pericolosi – olii usati, batterie, pneumatici –, altri invece sono rifiuti non pericolosi, come ad esempio i rottami di ferro e le carrozzerie.

Andiamo a descrivere nel dettaglio i rifiuti da officina. Parliamo ovviamente prima di tutto degli pneumatici, che periodicamente vanno sostituiti quando si logorano, bucano, o semplicemente raggiungono un numero di chilometri che richiede, per maggiore sicurezza, la loro sostituzione. Insomma, quando questi prodotti non possono più fornire una prestazione sicura ed efficiente, diventano rifiuti e come tali devono essere gestiti. Nel dizionario della gestione dei rifiuti, l’acronimo Pfu sta a indicare gli Pneumatici Fuori Uso. Bisogna però fare attenzione: non rientrano nel campo di applicazione della disciplina di cui all’art. 228 D.Lgs. n. 152/06 e del D.M. n. 182/2019 gli pneumatici per la bicicletta, le camere d’aria, i relativi protettori e le guarnizioni in gomma, gli pneumatici per aeroplani e aeromobili in genere.

La legge italiana, con l’entrata in vigore del decreto dell’11 aprile 2011 n.82 e del successivo decreto ministeriale 19 novembre 2019, n. 182, ne ha disciplinato la gestione con il fine di “ottimizzarne il recupero, prevenirne la formazione e proteggere l’ambiente”.

Questi rifiuti, correttamente riciclati (in pratica, la maggior parte delle volte riducendoli in granuli di diverse dimensioni), permettono addirittura di realizzare erba sintetica, pavimentazioni, asfalti, dossi e cordoli, componenti per auto o valigie, rivestimenti edili, suole per le scarpe e articoli di cancelleria. Si tratta in ogni caso di rifiuti inquinanti ma non pericolosi, che ovviamente non devono mai e poi essere dispersi in strada o nell’ambiente.

Oltre agli pneumatici, sono altri i rifiuti speciali da officina che devono essere smaltiti con procedure idonee e soluzioni su misura.

Prima di tutto gli oli esausti: che sia olio motore o oli per i freni, lo smaltimento di questi oli deve prevedere uno stoccaggio all’interno di contenitori idonei, che possono essere, nel caso, cisterne o serbatoi, sistemati su un pavimento impermeabilizzato. È opportuna la presenza di un bacino di contenimento.

Ancora, rifiuti comuni per chi possiede un’officina sono le batterie delle auto, che vengono periodicamente cambiate e in officina devono essere stoccati in contenitori in materiale resistente, per evitare che i liquidi come l’acido contenuto nelle batterie, possa fuoriuscire e rovinare l’ambiente. Oppure, filtri e liquidi refrigeranti, anche loro da destinare a un corretto smaltimento, in contenitori che si possano chiudere e possano essere poi svuotati in sicurezza. Infine, nelle officine sono numerosi i materiali come rottami e diverse pezzi di carrozzeria: si tratta di parti di ferro che devono essere anch’essi conservati in contenitori e ben differenziati all’interno di qualsiasi officina.

Le soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti di officina

Le buone pratiche in officina sono una prassi quotidiana quindi sempre più importante.

Le piccole e le grandi officine devono ormai dotarsi di spazi di lavoro idonei per potere garantire il corretto stoccaggio e successivo smaltimento di questi rifiuti. Per questo la soluzione migliore è affidarsi a persone competenti e a tecnici che sappiano ottimizzare gli spazi con soluzioni su misura: in questo modo sarà possibile definire un’area di deposito temporaneo con appositi imballi a norma.

Questo permette di garantire la sicurezza sul posto di lavoro: solo così si evita la contaminazione tra rifiuti pericolosi – che dovrebbero essere coperti da coperture per evitare che si bagnino andando ad inquinare l'ambiente – e non pericolosi.

Sul sito di Eurocorporation è possibile trovare la soluzione migliore per poter gestire i rifiuti di officine, affidando la gestione di questi rifiuti a un team di professionisti specializzato.

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